Ultimato il percorso autorizzativo da parte delle autorità competenti, sono in arrivo al porto di San Benedetto del Tronto i pontoni Giuseppe Cucco, Gioacchino Bacheto e Amedeo, con ormeggio previsto nel pomeriggio di lunedì 4 settembre ed avvio dell’attività il giorno successivo.
L’intervento di dragaggio riguarda l’imboccatura dello scalo di San Benedetto del Tronto per rispondere alle richieste degli operatori locali della flotta pescherecci di migliorare l’accessibilità nautica al porto.
I lavori consistono nel dragaggio di una superficie di circa 60 mila metri quadrati e l’asportazione di materiale pari a circa 90 mila metri cubi, con un approfondimento dei fondali dell’imboccatura portuale fino a -5 metri sul livello medio marino nel canale di accesso e fino a -4 metri nell’area limitrofa interna. La durata prevista contrattualmente dell’intervento è di 4,5 mesi.
I lavori, oggetto di uno specifico finanziamento del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti all’Adsp del mare Adriatico centrale, sono stati affidati alla E.Co.Tec. di Rimini, per un importo complessivo di 1.173.050 milioni di euro. La società incaricata utilizzerà attrezzature all'avanguardia e seguirà rigorosi standard ambientali al fine di garantire un intervento sostenibile e rispettoso dell'ecosistema marino.
Con quest’opera, inoltre, sarà utilizzata per la prima volta l’area di deposito a mare Marche sud adatta a depositare i sedimenti compatibili con l’ambiente marino, individuata e definita dall’Ispra-Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale con Crn Irbim e l’Università politecnica delle Marche, su incarico dell’Autorità di sistema portuale e cofinanziata dalla Regione Marche a fronte della possibilità di utilizzare a sua volta le aree di conferimento per i porti regionali.
“Siamo soddisfatti di poter avviare un intervento finalmente strutturale per la marineria sambenedettese e per i dragaggi del sistema portuale - ha dichiarato il presidente dell’Autorità di sistema portuale, Vincenzo Garofalo -. Un risultato importante conseguito dagli uffici tecnici dell’Autorità di sistema portuale in collaborazione con la locale Capitaneria di porto e la Regione Marche che dà una risposta alle preoccupazioni degli operatori più volte rappresentate anche dall’Amministrazione comunale. Poter avviare i lavori avendo a disposizione una seconda area di deposito nella parte sud della regione rappresenta un importante valore aggiunto in termini di maggiori spazi di stoccaggio dei sedimenti, minori tempi di navigazione per il deposito a mare e dunque riduzione di tempo, costi ed emissioni, nell’ottica di una maggiore sostenibilità. L’Autorità di sistema portuale continua a promuovere in questo modo un approccio di sistema ai problemi comuni ai diversi scali, che porta beneficio anche ai porti minori regionali”.