Il nuovo sito del Porto Antico di Ancona                                                     

Per vedere il Virtual tour del Porto Antico      

 

A spasso al Porto Antico, dal reale al virtuale. Il luogo simbolo del porto di Ancona, che unisce la cittommercio, capofila di un gruppo di soggetti privati e pubblici, fra cui Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale, Comune di Ancona, Regione Marche. I due strumenti sono stati presentati oggi in una conferenza stampa nella Sala Marconi dell’Autorità di sistema portuale ad Ancona.

L’unicità del patrimonio architettonico e archeologico, con la presenza di alcuni dei più importanti beni monumentali del capoluogo marchigiano, con la pietra d’Istria e del Conero riscaldate dal sole o illuminate dalla luna che sale da dietro San Ciriaco per affacciarsi sul porto, si trasformano in immagini virtuali per scoprire la storia, l’arte e la bellezza e godere, da tutto il mondo, di quello che si può ammirare al Porto Antico.

OBIETTIVI

Promuovere e valorizzare la conoscenza del Porto Antico, i suoi monumenti e le possibilità di fruizione collettiva. Questi gli obiettivi del sito www.portoanticoancona.it e del Virtual tour del Porto Antico, strumenti di comunicazione e di informazione per la comunità del territorio ma anche per i turisti e i passeggeri che transitano nel porto di Ancona, 1,16 milioni nel 2018 di cui più di 67 mila crocieristi, e per tutti coloro che, nel mondo, vorranno cercare in rete un riferimento culturale e turistico per il porto dorico.

IL VIRTUAL TOUR

Protagonisti di questo luogo, nel reale e nel virtuale, dove possiamo ammirare sia la versione di giorno sia quella di notte, sono l’Arco di Traiano, le Mura e i Magazzini del Porto, l’Arco Clementino, la Fontana dei due Soli del Maestro Enzo Cucchi, il Basamento della Lanterna, la Torre di piloti, il Camminamento del molo della Lanterna e la Lanterna rossa.

IL SITO WWW.PORTOANTICOANCONA.IT

Gli “attori” del Virtual tour del Porto Antico, tutti insieme, trovano “casa” nel sito internet www.portoanticancona.it dove vengono descritti e raccontati insieme alla Casa del Capitano.

A disposizione dei visitatori c’è il percorso “Il Porto ieri, oggi e domani” per scoprire le origini di questa area a ridosso di dove era l’antico porto romano, da cui poi si è sviluppata l’attuale struttura portuale, il ruolo che riveste oggi, cerniera fra la città di Ancona e il suo mare, e nel futuro. Nel sito, presto disponibile anche in inglese, c’è anche la sezione “Vivere il Porto Antico” per farsi ispirare passeggiando fra la storia di Ancona, per scoprire quali eventi vi si svolgono e dove mangiare, con una mappa per individuare con facilità cosa vedere in questo luogo oltre alle informazioni su come raggiungerlo.

 

GIAMPIERI, OPERAZIONE MARKETING TERRITORIALE PER PROMUOVERE I NOSTRI GIOIELLI

“Il bello parla una lingua universale, è terapeutico e riesce a far stare meglio tutti – ha detto Rodolfo Giampieri, presidente dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale -, la bellezza del Porto Antico la vogliamo condividere in rete, per ammirarla virtualmente, prima, e venire a vederla dal vivo, per chi non la conosce. Puntiamo in modo sempre più deciso a promuovere i gioielli del nostro territorio, ad aprire lo scrigno che li contiene, in un’operazione di marketing territoriale sempre più orientata ad uscire da una sfera troppo intima per coinvolgere pubblici sempre più vasti alla ricerca di esperienze e di qualità”.

L’assessore al Porto del Comune di Ancona, Ida Simonella, ha sottolineato come “l’apertura del Porto Antico abbia significato per la città il solco di demarcazione fra il prima e il dopo, ha permesso di credere che il cambiamento poteva esserci anche nella fruizione dei luoghi. E’ stato un motore di spinta fortissimo, così come tutto il porto è un volano dell’economia. Il nuovo sito racconta la possibilità di una destinazione turistica del Porto Antico, resa ancor più possibile dalle opportunità delle crociere”.

“Una porta d’ingresso virtuale alla città – ha definito Carlo Mancini, Adv Creativi, il sito www.portoanticoancona.it da loro curato -, con un’interfaccia facile da usare, che si adatta alla grafica di tutti i device, che sarà certamente utile per i navigatori digitali che viaggiano”.

Il nuovo Virtual tour, hanno spiegato Roberto Telli e Raffaella Abbate di T-Lize, dopo il saluto del contrammiraglio Enrico Moretti, Direttore Marittimo delle Marche e comandante del porto di Ancona, “permette di visitare il Porto Antico attraverso un’esperienza immersiva e di vedere, attraverso l’utilizzo della tecnologia Google, ciò che le persone vedranno sul posto”. Il Virtual tour si può vedere anche attraverso i visori Cardboard di Google.

 

 IL “NUOVO” PORTO ANTICO

La strada che porta al web è cominciata l’11 giugno 2015 quando vengono rimosse le prime reti che dividevano la città dal porto in un luogo che era diventato sempre meno spazio del lavoro. E’ la restituzione di un luogo materno per la città, un primo grande passo per avvicinare il Porto Antico alla comunità, rinsaldando il legame con il mare Adriatico, da dove arrivarono i greci della colonia di Siracusa nel 387 a.C., di stirpe dorica e fondatori di Ankon. L’avvicinamento alla città del Porto Antico viene celebrato con la grande festa d’inaugurazione del 26 luglio 2015, che ha avuto come colonna sonora il concerto di Teresa De Sio e come protagonista la grande folla di cittadini che ha voluto essere presente e condividere questo momento. Nel marzo 2016, c’è stata l’apertura della nuova passeggiata alla Lanterna rossa da cui ammirare Ancona, il Duomo, il Colle Guasco, il centro storico e il mare verso Oriente.

 

Un nuovo rapporto fra città e Porto Antico rafforzato dall’arrivo della nave scuola Amerigo Vespucci della Marina Militare italiana il 21 maggio 2016 e il primo esperimento del festival Ti Ci Porto a giugno 2016. Altre magiche tappe sono state il 1 giugno 2017 l’inaugurazione della Fontana dei due Soli del Maestro della transavanguardia Enzo Cucchi e l’11 giugno 2018 la Giornata della Marina Militare con cui sono stati celebrati i 100 anni dell’impresa di Premuda, partita proprio da quel molo che prende il nome da chi la guidò, il comandante Luigi Rizzo.

 

I LUOGHI DEL PORTO ANTICO

Arco di Traiano

L’arco, opera dell’architetto Apollodoro di Damasco, fu eretto nel 115 d.C. e rappresenta il coronamento scenografico delle sue opere marittime. Venne costruito non come porta d’accesso alla città, ma come monumento celebrativo dell’imperatore Marco Ulpio Traiano che tanto si era adoperato per la città di Ancona e il suo porto promuovendone la messa in sicurezza e l’ampliamento. Inserito nelle nuove strutture del porto, l’arco si ergeva dall’acqua alto ed elegante con alla sommità i gruppi di statue che dovevano essere visibili ai naviganti ed indicare loro l’approdo oltre a rappresentare simbolicamente la porta a mare della città.

 

Le Mura del Porto

Nel XIV° secolo, con l’espansione della città, si decise di dotare il lato mare di un sistema di mura difensive continue, erette a filo dell’acqua e intervallate solo da una serie di piccole portelle. Nel corso del XVI° secolo, a seguito del mutamento delle tecniche in campo bellico, il sistema delle fortificazioni urbane venne completamente rinnovato e, per Ancona, l’architetto Giacomo Fontana fu l’artefice del termine dei lavori che interessarono il fronte marino, realizzando lungo le pendici dell’Astagno l’adeguamento delle precedenti fortificazioni e portando a termine il Baluardo del Lazzaretto nuovo. Così l’intero lato a mare della città risultava difeso da mura fortificate che costituivano un fronte continuo sino al molo Traiano.

 I Magazzini del Porto

L’origine di queste affascinanti strutture risale all’IX° secolo, quando, a seguito delle incursioni saracene, fu necessario ricostruire il distrutto molo di Traiano. Nell’occasione si ricavarono questi ambienti caratterizzati da una volta a sesto acuto adibiti a magazzini. Questi locali in origine si trovavano a livello delle banchine per l’ormeggio delle barche da pesca vista la loro posizione, fuori delle mura cittadine e vicino all’acqua. I magazzini furono di grande utilità alle attività portuali essendo utilizzati come ambienti di stoccaggio delle merci e delle armi. Negli anni vennero utilizzati per tutte le attività quotidiane legate alla vita del porto, contribuendo significativamente alla crescita e alla prosperità della città.

Arco Clementino

L’arco, pensato come la nuova porta d’ingresso alla città, fu disegnato dall’architetto Luigi Vanvitelli su incarico di Papa Clemente XII e iniziato nel 1737. Venne collocato parallelamente a quello di Traiano, in una posizione di simbolica sudditanza che vede la nuova costruzione più bassa sull’acqua, ma non di più modeste dimensioni. L’intento era quello di creare un portale monumentale che nobilitasse “l’accesso alla città e allo Stato Pontificio agli occhi dei mercanti stranieri appena sbarcati,…” (P. Carreras).

 La Casa del Capitano

L’affascinante costruzione, in pietra bianca del Conero, risale al XIII° secolo e rappresenta oggi uno dei rari edifici di età medievale del porto. È miracolosamente sopravvissuto ai bombardamenti della Seconda guerra mondiale, che distrussero gran parte delle costruzioni dell’area portuale e della città dorica e nei quali la Casa del Capitano perse solo il secondo piano che, non più ricostruito, è stato sostituito da una terrazza di coronamento.

 La Fontana dei due Soli

E’ un omaggio al capoluogo che vanta una delle rare caratteristiche per una città ovvero la possibilità di scorgere sia l’alba che il tramonto del sole sul mare, grazie alla sua straordinaria forma a gomito. L’opera, o “creatura”, come preferisce chiamarla l’artista Enzo Cucchi, porta al suo interno un messaggio di accoglienza. Sarebbe potuta nascere a New York, Londra o in qualsiasi altro luogo del mondo in cui l’artista espone abitualmente. Eppure Cucchi ha scelto uno scorcio di mare al centro dell’Italia e dell’Adriatico per la sua nuova opera con cui entra per la prima volta in un porto. “In un porto dove si arriva, la prima cosa che necessita è il sollievo, il riposo, qualcosa in cui ci si possa identificare – ha spiegato Enzo Cucchi -, così ho pensato che la fontana ideale dovesse avere una seduta dove si possa riposare e ammirare il mare. E poi ho pensato al modo di come praticarla e abbiamo pensato tutti insieme che il segno dovesse riguardare tutti”.

 Basamento della Lanterna

All’estremità del molo traianeo, esisteva una costruzione di pianta ottagonale di cui è documentata la presenza già dal XV° secolo. Era collocata direttamente in mare ed attrezzata per la difesa del bacino portuale. Accanto sorgeva la torre del Fanò, dotata di un fuoco che ardeva continuamente in funzione di faro. I lavori per costruire la testata del nuovo molo nord, finalizzato al riparo delle navi, furono affidati prima a Luigi Vanvitelli, nel 1735, e sedici anni dopo a Carlo e Filippo Marchionni. La nuova lanterna rimase in funzione poco meno di cento anni: nel 1860, durante l’assedio delle truppe piemontesi, a causa di una violenta esplosione, rimasero solo le mura perimetrali. Dopo il 1950 sul basamento è stato costruito un edificio a servizio delle attività portuali.

La Lanterna rossa

Situata sul molo Nord, estrema punta della città che guarda ad Oriente, è il simbolo di chi parte o arriva nel porto. Dopo la sua messa in sicurezza, nel marzo 2016, è diventato uno dei luoghi più romantici di Ancona da dove ammirare il tramonto dalla “panchina degli innamorati” e la vastità del mare. Alla base della Lanterna, sul muraglione del molo, lo street artist Icks ha realizzato un’opera temporanea dedicata all’attrice Monica Vitti. Proprio la Lanterna rossa, infatti, venne immortalata nel film “La ragazza con la pistola” di Mario Monicelli. Protagonista la Vitti, era ambientato, nella finzione, nel porto inglese di Brighton.