Il sindaco di San Benedetto del Tronto, Pasqualino Piunti, ha incontrato i vertici dell’Autorità di sistema portuale del mare Adriatico centrale per affrontare il tema dell’insabbiamento del porto di San Benedetto che sta creando grandi problemi alle imbarcazioni in entrata e in uscita.
Alla presenza del comandante della Capitaneria di porto, Mauro Colarossi, affiancato dall’ufficiale Marco Marinelli, il sindaco e i consiglieri comunali Emidio Del Zompo e Mario Ballatore hanno ascoltato dal presidente dell’Autorità di sistema portuale, Rodolfo Giampieri, dal segretario generale Matteo Paroli, dal dirigente tecnico Gianluca Pellegrini e dal membro dei comitato di gestione, il sambenedettese Giulio Piergallini, la strategia che l’ente competente per la gestione del porto ha in animo di attuare.
Attualmente ci sono a disposizione 1,7 milioni per il dragaggio, cifra che consentirebbe di scavare dal fondale portuale circa 40 mila metri cubi di sabbia: stimando che solo una parte, per qualità, potrebbe essere usata per il ripascimento della spiaggia o per la redistribuzione a largo, ne resterebbe una metà che necessariamente dovrebbe essere stoccata. L’idea proposta dall’Autorità di sistema, in considerazione che oggi non c’è la possibilità di depositare altrove queste sabbie, è quella di un’implementazione del progetto della vasca di colmata che, raddoppiando la sua estensione, potrebbe trasformarsi in uno spazio, pur di competenza demaniale, aperto alla città, una sorta di “sea front” a nord dell’attuale bacino portuale.
Per questa operazione sono necessari sia un intervento di carattere normativo che consenta di variare le previsioni del Piano regolatore del porto sia uno economico: per il primo, l’Autorità di sistema prospetta l’impiego dello strumento dell’ “adeguamento tecnico funzionale”, suggerito dallo stesso Consiglio superiore dei lavori pubblici come il più idoneo per apportare, senza eccessivi appesantimenti burocratici, delle modifiche al Prg che non incidono sull’assetto fondamentale dell’area portuale. Per l’aspetto economico, diventa indispensabile il supporto della Regione Marche che ha competenza diretta in materia di infrastrutture, come si configurerebbe la nuova opera.
“Vorrei prima di tutto evidenziare la disponibilità dell’Autorità ad un confronto aperto e costante – ha detto al termine dell’incontro il sindaco Piunti -, da tempo apprezziamo il modo operativo e franco con cui essa opera mettendosi a disposizione delle istituzioni locali. Il progetto è ambizioso ma fattibile perché da un lato risolverebbe in modo significativo il problema dell’accessibilità del bacino portuale, dall’altro aprirebbe prospettive nuove per la zona a nord del porto in termini di fruibilità degli spazi che si andrebbero a creare. Utilizzando la nostra sabbia, e non quella di altre realtà come avveniva in passato, si andrebbe a costruire uno spazio pubblico aperto sul mare. E questo assume un valore particolare se pensiamo alla recente approvazione del piano di comparto che offre la possibilità di insediare attività commerciali diverse da quelle a servizio del porto proprio dinanzi a quella zona. Per far questo però l’intervento della Regione è indispensabile – ha aggiunto Piunti – e infatti ho già chiesto un incontro alla vicepresidente Anna Casini per affrontare questo ed altri temi di comune interesse”.